FOCUS GIOVANI
DEL SINDACATO DEGLI AVVOCATI DI FIRENZE E TOSCANA
Da qualche settimana, i praticanti avvocati stanno sostenendo la prima prova dell’esame di Stato, con la formula transitoria dell’orale rafforzato. Ciò che emerge da un primo bilancio, basato sulle testimonianze di chi ha già sostenuto la prova, è tutt’altro che rassicurante.
Molti candidati lamentano che le tracce a loro sottoposte non siano conformi alle linee guida dettate dal Ministero, in quanto gli argomenti non rientrerebbero tra quelli oggetto di valutazione. Risultano parimenti preoccupanti episodi quali quelli del microfono lasciato acceso da un commissario nel corso di una “camera di consiglio virtuale” e dei commenti che sono stati largamente diffusi dai media: “non possiamo promuoverli tutti”, a quanto sembra condivisi anche da altri Commissari, ugualmente pronti ad una “scrematura forzata”.
Spiccano purtroppo le molte – troppe – farraginosità e criticità del sistema transitorio di accesso alla professione che originano una situazione d’incertezza INACCETTABILE per i praticanti avvocati, i quali hanno già subito il faticoso percorso di rinvio della sessione 2020.
Risulta, quindi, ancora più urgente una riforma strutturata del sistema di accesso alla professione forense che ripensando i moduli di istruzione universitaria e post-Laurea, sia realmente capace di valorizzare chiarezza, meritocrazia e preparazione.
Per l’immediato, si garantisca, con la massima efficacia e concretezza possibili, che le modalità di svolgimento transitorie abbiano piena osservanza delle linee guida del Ministero e rispettino i candidati come individui, futuri Colleghi e non come meri numeri.
Il Sindacato chiede che si ponga rimedio a tutto questo nell’esclusivo interesse della giustizia e con l’aspettativa di consegnare ai nostri giovani “colleghi” un futuro migliore, dato che, peraltro, una volto ottenuto il titolo abilitativo, la strada della libera professione è tutt’altro che in discesa.
Firenze, 12 giugno 2021